giovedì 13 novembre 2008

Intervista a Simone Zamboni guardia Roveleto


In esclusiva per Pane & Basket intervista a Simone Zamboni guardia Basket Roveleto

Data e luogo di nascita: 08-05-1984, Fidenza (Pr)
Ruolo: Guardia
Numero di maglia e perchè: 14, perché la prima partita della mia vita avevo per caso indossato questo numero, tranne un anno nella categoria cadetti e il primo anno senior al Basket Salso in D, dove in entrambi i casi era già di proprietà di giocatori più “vecchi” di me..
Giovanili: Primo anno di Minibasket alla Fulgor Fidenza, dal successivo in poi nell’ormai defunta Avis Basket Fidenza fino alla categoria Allievi, poi una complicata alternanza tra Fulgor Fidenza e Basket Salso data la collaborazione giovanile.. Ho chiuso nell’Under 21 a Salso il capitolo giovanili.

Carriera cestistica:

2001/2002: B2,Fulgor Fidenza
2002/2003: B2, Fulgor Fidenza
2003/2004: D,Basket Salso2004/2005: D, Basket Salso2005/2006: D, Basket Roveleto
2006/2007: C2, Basket Roveleto
2007/2008: C2, Basket Roveleto
2008/2009: C2, Basket Roveleto
L'anno migliore e perchè: Difficile scegliere tra l’esaltante cavalcata col Basket Salso 2004-2005, dagli ultimi posti in classifica a metà stagione, fino ai play off (contro ogni pronostico) battendo in Gara 1 il Gaetano Scirea Forlì, poi promosso in C2. Oppure l’anno della promozione in C2 con Roveleto, con un gruppo fortissimo e di tanti grandi amici. Come molti amano sottolineare però quell’anno perdemmo la finale contro Massalombarda, quindi non fummo promossi ma solo ripescati.
L'anno peggiore e perchè: A livello senior, se parliamo di risultati, sicuramente il primo anno di C2 a Roveleto, dove evitammo i play out per il rotto della cuffia. Ma in assoluto la stagione peggiore a livello sportivo fu la ‘98/’99, dove ad appena 14 anni smisi di giocare per certe divergenze con un certo allenatore..
La partita della vita: stagione 2005/2006, giocavo in D a Salso, ultima giornata di campionato in casa contro Casalecchio. Entrambe le squadre a 30 pts in classifica, chi vince va ai play off. Chiudo con 30 punti e vittoria.
Anche se quella che mi ha dato più soddisfazioni è stata in casa contro 4 Torri Ferrara (che lottava insieme a noi e Luzzara per il primo posto) nel 2006 in serie D, dove non ebbi un gran impatto offensivo sulla gara, ma negli ultimi 2 minuti con punteggio in bilico, rubai palla in due azioni consecutive su pick&roll a Bacocco. Vittoria di 10.
L'allenatore preferito: te ne dico due: Maurizio Mosti (ora responsabile del sett.giovanile a Legnano, B2) e Lele Allodi che finalmente ho fatto segare dopo 5 stagioni sotto la sua guida, non lo sopportavo più..........
Il compagno di squadra ideale: non saprei darti un nome solo, tutti i miei attuali ed ex compagni sono sempre stati super nei miei confronti… ma se proprio devo, dico Pippo Avanzini.
Non vorresti più giocare con: Pippo Avanzini, perché prende più tiri di me.
Vorresti giocare con: Pozzecco play, io Guardia, Basile, Fucka “4” e Stojko Vrankovic pivot
L'avversario più ostico da marcare: per pochi minuti (per fortuna) l’anno scorso mi è capitato Pilutti.. ricordo poi Gualdi di Budrio il primo anno che ho fatto la D, Bacocco e… qualcuno che sicuramente ho rimosso perché mi ha fatto il culo…
La frase celebre da spogliatoio: una sola parola: TOCH!!!
Il pubblico più caldo: S.Ilario la domenica mattina e il nostro se tiriamo fuori la cisterna del latte da usare come tamburo per i play off.
Vorresti giocare nel: Milan, allenato da Sacchi così si difende a zona.
Il giocatore italiano preferito: Gianmarco Pozzecco
Il giocatore straniero preferito: Manu Ginobili
Squadra italiana: Fortitudo Bologna
Squadra NBA: nessuna in particolare anche se i Bulls di Jordan hanno segnato la mia adolescenza…
Film preferito: Pulp Fiction
Disco preferito: Hybrid Theory, Linkin Park
Hobby fuori dal basket: Film (dvd o cinema), Calcio, Tennis, Pc e Internet.
Il campionato di C2 lo vince ? Basket 2000 è lunga, forte, con talento e completa nei reparti. Non conosco quelle dell’altro girone. Nel dubbio dico Roveleto.
Obiettivo stagionale di Roveleto: chiudere tra le prime quattro in questo girone, in quello dopo qualificarsi nei play off e poi saremo scomodi per tutti… vedremo…
Il futuro del “dopo giocatore”: prima di tutto voglio smettere prima di diventare sclerotico come alcuni giocatori “attempati” che ancora imperversano sui campi delle serie regionali… a quel punto una volta appese le scarpette al chiodo, ci sarà una cerimonia al Pala Roveleto col ritiro del mio numero 14. Sarà toccante come momento, ma tratterò le lacrime! A parte le cagate, credo proprio che allenerò…
Money or play ?: se riusciamo un minimo ad unirli è meglio, no?
Se lo/la incontri non lo/la saluti: qualunque arbitro incapace che mi ha fischiato passi sul mio “arresto-finta-passo e tiro”
Se lo/la incontri gli salti addosso e lo/la baci: la mia ragazza
Allodi o Boni: bella domanda, ovviamente sarebbe ingiusto da parte mia stilare un paragone dopo 5 anni passati col primo ed appena 5 mesi col secondo. Credo però che alla fine ogni allenatore ti dia qualcosa, difficile scegliere totalmente o uno o l’altro.. diciamo che prenderei alcune cose di uno e altre dell’altro..
Insomma mi sono salvato con esperienza in corner..
Servono dei Kg in più per fare il salto di qualità: servono tante altre cose, non solo quella, per pensare di giocare più su. Di certo l’impatto fisico ha una valenza determinante. A livello di C2 invece credo che non abbia tutta questa importanza ancora.
Migliorini è più ostico da dirigente o da “suocero” ? Questo conflitto di interessi reciproco non ha mai creato situazioni ostiche direi… a volte dobbiamo chiarirci in che vesti stiamo comunicando, se da “dirigente a giocatore”, se da “suocero a moroso della figlia”, se da “dirigente ad allenatore”… insomma scelto il canale di comunicazione tutto va per il meglio di solito!
Quante volte sei finito davanti al Luzzara in tre anni di serie D ? Mi sono rifatto l’anno della C2…
Perchè Tacchino Freddo ? Sergio Zucchi, giocatore della Fulgor Fidenza di qualche anno fa, quando io ero under, mi diede quel soprannome. Tacchino Freddo era il soprannome che Bisteccone Galeazzi affibbiò a Stefan Edberg, gran giocatore di tennis degli anni 80, ma non ho mai capito in cosa consistesse veramente l’accostamento col sottoscritto… bisognerebbe chiedere a qualche esperto di tennis!!
Un campione fuori dal campo per il volontariato... : Stare coi bambini e i ragazzi è diventato quasi un lavoro ormai. Sono tanti anni che vado in palestra con loro, cercando di farli stare bene e trasmettergli la mia grande passione e insegnarli qualcosa che si avvicini alla pallacanestro. Da un anno, veramente quasi per caso, mi sono avvicinato anche al volontariato e mi hanno destinato a un progetto dove sto a contatto con bambini e ragazzi che hanno bisogno di un aiuto scolastico. Devo dire un’esperienza parecchio positiva e che ti apre parecchio gli occhi su alcune situazioni veramente allarmanti..!
Ma questo Milan riuscirà a fare un'altra stagione senza vincere niente? Speriamo non proprio quest’anno che mi sono abbonato a Mediaset Premium e mi guardo tutte le partite….!!!! Comunque credo che là davanti siamo i migliori al mondo, ma manca qualcosina dietro…
Che importanza ha la pallacanestro nella tua vita? Beh è stata, è e sarà fondamentale. Quasi tutti i miei amici li ho conosciuti grazie a questo sport, ho superato le mie paure e i miei limiti con questo sport, ho conosciuto tante persone bellissime, ma anche tante veramente stronze grazie ad esso ed ho imparato a districarmi facendo tesoro delle esperienze sul campo e fuori, di pari passo. Ho conosciuto anche la mia ragazza grazie alla pallacanestro…. Insomma credo di avere dato tanto per ora a questo sport, ma di avere anche ricevuto parecchio!
Il sogno nel cassetto: se lo dico non si avvera, no?
Due righe a mano libera: Spero di aver adempito a dovere a questa intervista. Grazie Fanta e complimenti per il bel blog!
In bocca al lupo: …e come dice il Miglio: “In culo alla balena”…
Ciao e grazie. Grazie a te, ciaoz


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